l'Astrofilo dicembre 2011

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ della stella, fattore generalmente ignoto. Come se ne viene fuori? È un bel problema e non c’è una soluzione immediata. Kepler ha bisogno di altri anni per confermare, aiutato dagli strumenti al suolo, l’esistenza di altre Terre; HARPS da parte sua non è in grado di confermare subito quelle poche potenziali individuate da Kepler. Se ci si accontenta di una Terra in orbita nella zona abitabile di una nana rossa, quindi con un periodo di rivoluzione di molto inferiore a 1 anno, la conferma della sua esistenza potrebbe non essere lontana. Se invece si mira a una specie di sosia del si- stema Terra-Sole, è probabile che si dovrà at- tendere fino alla fine della missione Kepler o comunque non meno di un paio d’anni. Le probabilità di scoprire pianeti come il nostro aumenteranno poi nel 2016, quan- do sarà operativo presso il Very Large Te- lescope dell’ESO il potentissimo ESPRESSO (Echelle Spectrograph for Rocky Exoplanet and Stable Spectroscopic Observations), uno spettrografo di nuova generazione che riuscirà a raggiungere i famigerati 8 cm/s, rumore stellare permettendo… In conclusione, la risposta alla domanda iniziale è “Molto difficile!”, anzi, “Estre- mamente difficile!”. Nell’attesa abbiamo il tempo e l’occasione per renderci conto del fatto che stiamo vi- vendo un’epoca astronomicamente straor- dinaria, caratterizzata dalla certezza della pluralità dei mondi. U n pianeta si- mile alla Terra potrebbe esistere anche in orbita at- torno a una nana rossa. A causa delle piccole di- mensioni del- l’astro e della sua temperatura rela- tivamente bassa, il pianeta, per es- sere abitabile, do- vrebbe orbitare a una distanza molto inferiore a 1 unità astrono- mica. n

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