l'Astrofilo dicembre 2013

CORPI MINORI ASTROFILO l’ to dei danni che un simile oggetto può causare, sa- rebbe diretta conseguenza della collisione che produsse il distacco del frammento dall'asteroide progenitore (qualunque esso sia). Ma torniamo sul campo, do- ve 8 mesi esatti dopo l'esplo- sione del superbolide, la squadra di sommozzatori a lungo impegnata nelle ge- lide acque del lago Chebar- kul (posto 60 km a ovest di Chelyabinsk) individua a 13 metri di profondità quello che si presenta come il più grande frammento di me- teorite fino a quel momento ritrovato. Le ricerche si erano concentrate in quel bacino sin dall'inizio, a causa di un buco circolare di 6 metri di diametro, pre- sente sulla superficie ghiacciata e segnalato da alcuni pescatori locali. Che fosse il risul- tato della caduta di un grosso frammento era quanto mai probabile, anche conside- rando il recupero di alcuni minuscoli fram- menti attorno al buco. Mesi di ricerche sui fondali del poco pro- fondo ma melmoso lago, facilitate dalla sta- gione calda, avevano fino a quel momento portato al recupero di una dozzina di rocce sospette, soltanto cinque delle quali sono state poi riconosciute come meteoriti, per la precisione condriti ordinarie di tipo LL5, co- Academy of Sciences), che ha calcolato un'orbita per il superbolide quasi coinci- dente con quel- la dell'asteroide 1999 NC 43 (nu- mero di catalo- go 86039, senza nome), un rag- guardevole og- getto di 2,2 km di diametro, an- ch'esso come i precedenti inse- rito nella lista degli asteroidi potenzialmente pericolosi. Borovi č ka e al- cuni suoi colla- boratori hanno sostenuto questa ipotesi in un recentissimo numero di Nature (14 no- vembre), aggiungen- do fra l'altro che il grado di resistenza op- posto dalla meteorite all'attrito con l'atmo- sfera è compatibile con quello di un sin- golo corpo roccioso profondamente frat- turato. La fratturazio- ne interna, determi- nante al contenimen-

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