l'Astrofilo dicembre 2013

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ zioni di velocità radiale attribuibili alla massa del pianeta. Per misu- rare quel periodo, ri- sultato con buon ac- cordo fra i team di 12 giorni e mezzo, i ricer- catori hanno sfruttato la cospicua e insistente presenza sulla foto- sfera stellare di ampie macchie (o gruppi di macchie), ripresenta- tesi per più rotazioni prima di dissolversi. Ri- conoscere l’esistenza di macchie sulla superfi- cie delle stelle è fonda- mentale alla corretta determinazione delle masse planetarie di ta- glia terrestre, in quan- to la loro presenza su un emisfero piuttosto che sull'altro ha dirette ripercussioni sulle va- riazioni delle velocità radiali. Se le macchie sono nell'emisfero che ruota verso la Terra, ri- ducono il flusso com- plessivo di radiazione in avvicinamento, co- sicché lo spettro indica un leggero allontanamento, non reale, della stella. Viceversa nel caso opposto. Stimando ad ogni rotazione la componente spuria in- trodotta dalle macchie di Kepler-78 nella sua velocità radiale, i ricercatori hanno po- tuto dedurre le variazioni reali attribuibili al pianeta, risultate comprese nell'intervallo 1,5-2,0 metri al secondo, corrispondenti a una massa di 1,7-1,8 masse terrestri (con un margine di incertezza inferiore al 25%). La conoscenza delle proprietà fisiche della stella, migliorata grazie al lavoro dei due team (pubblicato in due distinti articoli su Nature a fine ottobre), ha consentito di cal- colare con rinnovata precisione il diametro di Kepler-78b, risultato 1,18 volte quello terrestre. A quel punto i ricercatori hanno potuto finalmente calcolare con facilità l'agognato valore della densità planetaria, risultato compreso fra 5,3 e 5,5 g/cm 3 , quindi praticamente identico a quello del nostro pianeta, il che suggerisce per Ke- pler-78b una composizione rocciosa negli strati esterni e un ampio nucleo essenzial- mente ferroso. Kepler-78b diventa così il pianeta extraso- lare più simile alla Terra per quanto con- cerne dimensioni, massa e composizione, e il primo ad essere completamente caratte- rizzato. Se fosse collocato nella zona abita- bile della sua stella, avrebbe tutto il tempo di sviluppare un habitat adatto alla vita, dato che il sistema a cui appartiene ha un'età di appena 500-700 milioni di anni. In- vece, la sua estrema vicinanza alla stella con- tinuerà a renderlo un mondo infernale. K epler-78 è una stella di tipo solare, caratteriz- zata da una foto- sfera molto attiva. Conoscere la posi- zione dei gruppi di macchie che si sviluppano su di essa è fondamen- tale per distin- guere la compo- nente planetaria nelle variazioni della velocità ra- diale. La rileva- zione delle mac- chie di Kepler-78 ha permesso di scoprire il periodo di rotazione della stella e successi- vamente di calco- lare la massa del suo pianeta. [Mark A. Garlick/ ESO/L. Calçada] n

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