l'Astrofilo dicembre 2013
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ Per pianeti della stazza di Kepler-78b si tratta comunque di variazioni estrema- mente modeste, tanto che possono pro- durre un effetto inferiore a quello derivante dalla rotazione della fotosfera, soprattutto se popolata di macchie, in grado di produrre un falso segnale che può arrivare ad essere anche 50 volte superiore a quello reale pro- dotto dal pianeta. Per estrarre quest'ultimo dal rumore generato dalla stella, il team sta- tunitense si è messo al lavoro sul potente spettrografo HIRES in dotazione a uno dei telescopi Keck di 10 metri delle Hawaii, mentre il team europeo si è affidato al non meno potente e più recente spettrografo HARPS-N, in funzione sul Telescopio Nazio- nale Galileo di 3,5 metri delle Canarie. En- trambi gli strumenti sono in grado di evidenziare variazioni nei moti radiali di ap- pena 1-2 metri al secondo (equivalenti al- l'andatura di un pedone), più o meno ciò che i ricercatori si aspettavano di rilevare nelle righe spettrali di Kepler-78, accelerate e decelerate dalla massa del pianeta. Prima di quelle sofisticate misurazioni, vec- chie di pochi mesi, l'unica cosa certa sulla massa di Kepler-78b era il suo limite supe- riore, ovvero 8 masse solari. Oltre quel li- mite la stella avrebbe infatti iniziato ad assumere una forma ellissoidale, rilevabile dalla sua curva di luce, che si sarebbe pre- sentata con una tipica forma sinuosa. Indipendentemente dalle specifiche tecni- che di osservazione e riduzione dati adot- tate dai due team (peraltro molto simili), il passo fondamentale per entrambi è stato quello di determinare il periodo di rota- zione della stella e quindi di stimare l'entità del rumore che andava a coprire le varia- C onfronto fra le dimensioni della Terra e di Kepler-78b. Oltre che nel diametro, i due pianeti sono quasi identici an- che per quanto ri- guarda, massa, densità e compo- sizione. Purtrop- po, l’enorme dif- ferenza di tempe- ratura fa della Terra un paradiso e di Kepler-78b un inferno. [David A. Aguilar (CfA)] Sotto, diagramma che include Terra, Venere e alcuni fra i pianeti extrasolari meglio caratteriz- zati, disposti in base al rapporto fra massa e raggio (la lunghezza dei segmenti è propor- zionata all’incer- tezza delle misura- zioni). Kepler-78b risulta avere una composizione mol- to simile a quella della Terra. [Fran- cesco Pepe et al.]
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