l'Astrofilo dicembre 2013

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ quel pianeta non dovrebbe esistere, eppure c'è, anche se non durerà in eterno, dal mo- mento che i ricercatori stimano possa cadere sulla stella entro 3 miliardi di anni. Secondo David Latham, astronomo dell'Har- vard-Smithsonian Center for Astrophysics, Kepler-78b potrebbe essere uno dei pochi rappresentanti noti di una nuova classe di pianeti, che si differenziano dagli altri per avere un periodo di rivoluzione inferiore alle 12 ore e, cosa ancora più interessante, per avere dimensioni paragonabili a quelle della Terra. Il nostro stesso sistema solare potrebbe aver avuto in un passato più o meno lontano un pianeta di quel tipo, poi scomparso nella fornace solare. I cortissimi periodi di rivoluzione fanno di quei pianeti dei soggetti ideali sui quali tentare il calcolo della massa, operazione decisamente complessa per corpi di taglia terrestre, ma che diventa tanto più agevole quanto più spesso il pianeta ci appare in transito sul disco stellare, e questo perché un ciclo breve aiuta a distinguere l'effetto teva realizzarsi Kepler-78 era ancora gonfia, vuoi per l'impossibilità di collocarsi stabil- mente su un'orbita così piccola senza finire col cadere rapidamente sulla stella. Insomma, un bel mistero. Le teorie sulla for- mazione dei sistemi planetari dicono che S opra, i due te- lescopi Keck delle Hawaii, ben visibili dentro le loro cupole. Uti- lizzando uno di questi grandi strumenti abbi- nato allo spettro- grafo HIRES, un team di astrono- mi statunitensi ha calcolato la massa di Kepler-78b. [Laurie Hatch] Contemporanea- mente, un se- condo gruppo di ricercatori effet- tuava la stessa misurazione con lo spettrografo HARPS-N (foto a destra), abbinato al Telescopio Na- zionale Galileo delle Canarie, contenuto nel- l’edificio visibile nella pagina a fronte. [NG/A. Harutyunyan]

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