l'Astrofilo dicembre 2013
CORPI MINORI ASTROFILO l’ riempirono di materiale vetroso fuso, ricco di metalli. Questa pree- sistente rete di fratture era ovvia- mente presente anche nel meteo- rite di Chelyabinsk quando si staccò dal progenitore (a seguito di un'ulteriore collisione) e quel “tallone d'Achille” ha reso meno resistente l'oggetto all'attrito eser- citato dall'atmosfera. La frammen- tazione è sicuramente iniziata lungo quell'intricata rete di vena- ture colme di materiale vetroso. Non necessariamente le fortunate circostanze di cui sopra si ripete- ranno alla prossima occasione e per meglio valutare i rischi deri- vanti da futuri, inevitabili impatti, sono stati condotti negli ultimi mesi alcuni interessanti studi. Uno di questi, firmato da Peter Brown e altri (University of West Ontario), eviden- zia come la probabilità di nuovi impatti sia decisamente maggiore di quanto stimato e verificato finora, e ciò per almeno un paio di buoni motivi: dei milioni di oggetti con diametro di 10-20 metri che si suppone in- crocino occasionalmente l'orbita della Terra, solo mezzo migliaio sono stati catalogati (si sa quindi sempre dove sono); inoltre, un ac- curato censimento degli impatti contro l'at- F rammento di quasi 2 kg del- la meteorite di Chelyabinsk, fo- tografato ancora infossato nel ter- reno prima del re- cupero (sopra) e in esposizione dopo il recupero (a sinistra). La pietra spaziale è penetrata nel suo- lo ghiacciato per 12 cm prima di fermarsi. [P. Mu- romov, S. Buhl]
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