l'Astrofilo dicembre 2012

CORPI MINORI ASTROFILO l’ quelle due strutture tipiche dei primissimi aggregati del si- stema planetario debbano essere coeve. Nella stessa direzione vanno le ricer- che sui dischi protopla- netari extrasolari, nei quali i tempi di for- mazione dei primi corpi solidi, a par- tire da una massa di gas e polveri, risul- tano essere dell’or- dine dei 3 milioni di anni, quando inve- ce per il nostro si- stema planetario le stime sono co- me minimo pari al doppio. Ipotiz- zare che il nostro sistema sia ano- malo non è evi- dentemente una soluzione. Meglio sarebbe ipotizzare che la complessità della data- zione radiometrica e le varie correzioni che richiede abbiano finora fornito valori errati, almeno sulle condrule. Una corretta data- zione può essere ad esempio compromessa da un’errata stima del zione. In particolare, l’uranio-235 decade nel piombo-207 in un tempo medio di circa 700 milioni di anni, mentre l’uranio-238 si dimezza in circa 4,5 miliardi di anni, trasfor- mandosi in piombo-206. Grazie a controlli incrociati su questi elementi, risultava finora che le condrule dovevano essersi for- mate alcuni milioni di anni dopo i CAI, il che rendeva strana l’assenza di conglome- rati primordiali total- mente privi di condrule. L’evidenza sembra al contrario indicare che I n questo esemplare di condrite non sezionata le condrule spuntano fuori dalla superficie sotto forma di piccole palline. Il loro nu- mero può essere così elevato da arrivare a rappresentare l’80% della massa delle con- driti. Le dimensioni delle singole condrule possono variare da meno di mezzo mm a diversi mm. [Jan Woreczko & Wadi]

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