l'Astrofilo dicembre 2012

28 EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ semplice anomalia, oppure potrebbe essere la chiave di volta per capire come realmente si formano le supernovae Ia ? Dopo essersi posto una domanda come questa, Wheeler ha iniziato a mettere a punto un suo nuovo modello, alternativo all’SD e al DD, nel quale è appunto un si- stema nana rossa/nana bianca a dare ori- gine a quel prezioso tipo di eventi. La ricerca di una nuova soluzione era moti- vata anche dalla sistematica sparizione delle stelle compagne dopo l’esplosione delle nane bianche. Una supernova è un evento titanico che sprigiona un’immane onda d’urto, ma se la stella compagna è di se- quenza principale o gigante non può essere spazzata via e sparire nel nulla. È anzi pro- babile che rimanga quasi inalterata, fatta salva l’eventuale perdita degli strati più esterni e rarefatti. Eppure le cose non sem- brano stare così, perché recenti e approfon- dite ricerche su alcuni residui di supernovae Ia , fra i quali quelli delle SN 1006 e SN 1572, hanno dimostrato che se esistono stelle compagne sopravvissute alla deflagrazione la loro magnitudine è decisamente inferiore a quanto atteso nel caso fossero state o di sequenza principale o giganti. Secondo Wheeler questa è la dimostrazione del fatto che sono in buona parte le coppie formate da nane rosse e nane bianche a ori- ginare le supernovae Ia . Nel nuovo mo- dello, proposto lo scorso ottobre su The Astrophysical Journal , il trasferimento di materia avviene attraverso una connessione dei campi magnetici delle due nane (campi dei quali nei modelli SD e simili non si tiene generalmente conto). Spesso più potenti in quelle rosse che non in quelle bianche, i campi magnetici interagirebbero provo- cando una lenta sincronizzazione dei pe- riodi di rotazione e creando un “ponte magnetico” permanente attraverso il quale la nana bianca attrarrebbe materia dalla compagna. Essendo la regione interessata dalla caduta della materia più o meno sem- pre la stessa (un polo magnetico), si cree- rebbe una macchia calda in grado di accelerare il processo. Questo diverrebbe in breve così efficiente da far raggiungere e S econdo Whee- ler, i campi ma- gnetici delle nane rosse e di quelle bianche (qui ide- almente rappre- sentati da archi azzurri) possono connettersi age- volando il trafse- rimento di materia da una stella all’altra. Questo meccani- smo sarebbe al- ternativo a quello che prevede il riempimento dei lobi di Roche. [P. Marenfeld and NOAO/AURA/NSF]

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