l'Astrofilo dicembre 2012

EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ nana bianca, operazione che deve essere sufficientemente rapida da portare la massa dell’astro degenere oltre il limite di Chandrasekhar prima che si inneschi una nova classica, con eiezione della materia trasferita e di parte di quella più superfi- ciale della nana bianca, e con conseguente azzeramento del surplus di materia. Il feno- meno delle novae richiede infatti che i due tipi di materia si mischino e se ciò accade la massa in eccesso viene espulsa nello spazio prima che il limite critico sia superato. A questo punto, se non si vuol ipotizzare che tutte le supernovae Ia abbiano origine come previsto dal modello DD (cosa sicura- mente improbabile), bisogna verificare in quali e quanti sistemi binari può verificarsi un rapido trasferimento di materia. Quel requisito sembra essere soddisfatto da si- stemi nei quali è presente un tipo di stelle degeneri particolarmente brillanti e calde, scoperte negli anni ’90 e denominate “Super-Soft X-rays Sources” (SSS). Il numero di queste nane bianche ri- sulta però troppo esiguo per render conto delle super- novae Ia osservate o comunque di una parte consistente di esse, anche ammet- tendo che la mate- ria trasferita possa schermare in qual- che modo i raggi X emessi dalla stella degenere e quindi farla apparire come una normale nana bianca. Per aggirare il pro- blema della velo- cità di trasferimen- to della materia è stato anche ipotiz- zato che nei sistemi SD sia il più delle volte una stella vec- chia a riversare ma- S otto è raffigu- rato un classico sistema stellare binario, nel quale una nana bianca strappa materia a una compagna gi- gante attraverso il punto di con- nessione dei lobi di Roche. Una volta che la stella gigante ha riempito il suo lobo prenden- done la forma, se continua a cre- scere non può far altro che perdere massa a favore della sua più compatta vicina. J . Craig Wheeler, già ideatore del modello del “Singolo Degenerato” dedicato alle super- novae di tipo Ia , ne ha ora proposto uno alter- nativo denominato “della vedova bianca”. L’unico modello alternativo a quello del singolo degenerato è quello del “Doppio Degenerato” (DD), proposto per la prima volta nel 1979 (Tutikov & Yungelson). Come suggerisce il nome, in questo caso il sistema binario è formato da due nane bianche, che a causa della trasformazione di mo- mento angolare orbitale in onde gravita- zionali si avvicinano sempre più l’una all’altra fino alla completa fusione. Anche in questo caso viene superata la massa li- mite e l’astro nato dalla fusione collassa ge- nerando una supernova Ia . Entrambi i modelli sono tenuti in grande considerazione dagli astrofisici, benché nes- suno dei due riesca a riprodurre nei minimi dettagli le evoluzioni spettrali riscontrate nel corso delle osservazioni dirette. Non è chiaro se uno dei due meccanismi sia numericamente prevalente sull’altro e se sìin quale misura. Alcune recenti ricerche sembrano privilegiare il modello a singolo degenere, che però ha una restrizione nei tempi di trasferimento della materia sulla

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