l'Astrofilo dicembre 2012
PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ guibili, a meno che non si trovi un modo per ricavare la loro età. Facendo un esem- pio banale, se osserviamo a distanza e di schiena un bambino corpulento e un nano adulto della stessa altezza, vestiti allo stesso modo, sarà praticamente impossibile capire chi è chi, ma se ci dicono quanti anni hanno rispettivamente, diamo un senso a ciò che vediamo. Il modo migliore per ri- cavare l’età degli IPMO, se non l’unico, è quello di osservarli all’interno di un contesto a sua volta databile, confi- dando nel fatto (non scontato) che le due re- altà siano effettivamen- te in relazione. In quest’ottica, un ot- timo risultato è venuto da una ricerca recente- mente pubblicata su Astronomy & Astrophy- sics , a firma di un team franco-canadese coordi- nato da P. Delorme e J. Gagné. Questi ricerca- tori hanno scoperto quello che è ad oggi il più probabile pianeta vagabondo conosciuto. L’oggetto è stato identi- ficato nell’ambito di una survey ad ampio campo (335 gradi qua- drati) delle nane brune più fredde, denominata CFBDSIR, impronuncia- bile acronimo di Cana- da-France Brown Dwarfs Survey InfraRed. A catturare la debole lu- ce dell’insolito pianeta è stata la WIRCam del telescopio CFHT delle Hawaii, alle cui ri- prese sono state poi aggiunge quelle della camera SOFI del New Technology Telescope dell’ESO. Ancora presso le strutture del- l’ESO, con lo spettrografo X-shooter del Very Large Telescope, sono stati infine presi tutti gli spettri del caso. Il pianeta in questione appare inserito in un’associazione stellare nota col nome di AB Doradus Moving Group, composta di una trentina di astri legati da una comune ori- gine e da un comune moto di traslazione nello spazio. Il gruppo prende nome dalla stella più rappresentativa, AB Doradus (che in realtà è tripla), lontana una cinquantina di anni luce dalla Terra, mentre le sue “con- sorelle” si trovano sparpagliate fino a circa 100 anni luce di distanza (è l’associazione stellare più vicina alla Terra). Indagato nel- l’infrarosso per un totale di quasi 100 mi- nuti, un membro di quel gruppo ha attratto più di altri l’attenzione dei ricercatori per E cco un primo piano dell’X- shooter spectro- graph, il primo degli strumenti di seconda genera- zione in dotazio- ne al Very Large Telescope. Que- sto imponente e potentissimo strumento è stato impiegato nell’acquisizione degli spettri di CFBDSIR2149. [ESO]
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