Astrofilo novembre 2013
CORPI MINORI ASTROFILO l’ C omparazione, da sinistra a destra, fra le di- mensioni di una stella di tipo A, del Sole, di una nana bianca e della Terra. Pur essendo poco più grande del nostro pianeta, la nana bianca conserva una massa pari al 60-70% di quella solare e se un asteroide si porta a breve distanza da essa viene irri- mediabilmente distrutto, come accaduto nel si- stema di GD 61. L a struttura interna di Ceres, qui a fianco, è probabilmente molto si- mile a quella che caratte- rizzava l’asteroide di cui si parla nel testo: sotto una crosta esterna ricca di pol- veri si estendeva uno spesso strato di rocce e acqua, prima del nucleo ricco di silicati e metalli. che le nane invecchiano, si arriva a un punto in cui (tipicamente sotto i 25000 Kel- vin) la forza di gravità della stella degenere ha la meglio sulla pressione che tiene quegli elementi in galleggiamento sulla fotosfera, i quali iniziano pertanto ad affondare, a co- minciare dagli atomi più pesanti, che fini- scono col far parte del sottile strato con- vettivo esterno delle nane, ripresentandosi di tanto in tanto in superficie per poi riaf- fondare. Il tutto produce un inquinamento della superficie indagabile (fotosfera e at- mosfera) di determinate nane bianche, che in assenza di inquinanti si presentano av- volte quasi esclusivamente di elio. Poiché l'elio è più pesante del- l'idrogeno, quando que- st'ultimo viene acquisito dal disco di detriti, anzi- ché affondare assieme all'altro materiale resta nell'atmosfera e vi si ac- cumula (stiamo parlan- do di quantità molto mo- deste, insufficienti a de- stabilizzare l'equilibrio delle nane). In uno scenario come quello sopra descritto, lo spettro di una nana bianca risulta inevi- tabilmente contaminato e l'analisi delle righe in assorbimento lasciate dagli ele- menti intrusi può fornire preziose informa- zioni sul corpo roccioso al quale apparte- nevano. In questo contesto, un eventuale eccesso di ossigeno rispetto alle abbon- danze previste teoricamente potrebbe indi- care che il progenitore ospitava rilevanti quantità di acqua. Per avere certezze in tal senso devono però essere soddisfatti alcuni requisiti basilari, vediamo quali: all'eccesso di ossigeno deve fare da contraltare un quantitativo atmo-
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