Astrofilo novembre 2013
SUPERNOVAE ASTROFILO l’ sione e in quelli successivi, fino all'appari- zione della traccia più attesa, il doppietto a 20581Å, utilizzato spesso per confermare la massiccia presenza dell'elio e quindi il le- game con un progenitore che ne aveva enormi quantità in superficie. A quel punto Cao e colleghi potevano clas- sificare la supernova in questione come di tipo I b e il passo successivo sarebbe stato quello di andare alla ricerca del progeni- tore su immagini di archivio. L'unico data- base in grado di mostrare singole stelle in galassie distanti quanto NGC 5806 è quello del telescopio spaziale Hubble, e proprio lì i ricercatori hanno scovato, su un'immagine presa alcuni anni prima, un astro di colore blu la cui posizione è pressoché coincidente con quella della iPTF13bvn, considerando che il possibile margine di errore è di ap- pena 80 milliarcosecondi, pari a una di- stanza proiettata di circa 28 anni luce. Dalla luminosità e dal colore, quell'astro ha elevate probabilità di essere una stella par- ticolarmente massiccia, con un diametro che verosimilmente non è di molto supe- riore a tre volte quello del Sole, tutte carat- teristiche tipiche delle Wolf-Rayet. Per avere la certezza assoluta che sia pro- prio quello il progenitore della supernova iPTF13bvn, il team di Cao dovrà ora proce- dere a rifotografare NGC 5806 con l'Hubble: se nelle nuove immagini la stella sarà scom- parsa, il legame fra Wolf-Rayet e supernovae di tipo I b sarà definitivamente provato. N GC 5806 in un’immagine presa da Hubble nel 2005 (a); un ingrandimento centrato sulla re- gione interessata dalla SN iPTF13bvn (b); la supernova con il cerchio che indica il margine di errore della po- sizione del proge- nitore (c); il pro- genitore in tre di- verse elabora- zioni delle imma- gini originali di Hubble (d, e, f). [NASA/Y. Cao et al.] n
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