Astrofilo novembre 2013
20 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ torno ad altre stelle suggerisce che possano esserci centinaia di milioni di pianeti svinco- lati da qualunque stella. Le prime osserva- zioni di quei corpi sono forse da attribuire alle survey che negli anni passati sono state dedicate ai MACHO (da Massive Astrophysi- cal Compact Halo Object), ossia a quegli og- getti celesti che sono responsabili del micro- lensing gravitazionale che occasionalmente può interessare la luce delle stelle. La natura dei MACHO è tutt'altro che certa, possono essere astri collassati oppure stelle mancate o pianeti vagabondi o, ancora, un mix di quelle categorie. Come si può intuire si tratta invariabilmente di oggetti molto poco lumi- nosi e quindi virtualmente invisibili a grandi distanze, e ciò che si osserva è unicamente l'amplificazione della luce di stelle davanti alle quali passano secondo la nostra linea vi- suale. Non potendoli osservare direttamente, non è possibile conoscere, a causa del loro stato di isolamento, né la loro distanza né la loro velocità e quindi nemmeno tutte le altre proprietà che da quelle dipendono. Di con- seguenza, per quanto già in passato possano aver tradito la loro presenza, i pianeti vaga- bondi sono rimasti un'incognita fino alla loro effettiva individuazione su immagini celesti molto profonde e comprensive della banda infrarossa, nella quale essi emettono la quasi totalità della loro luce. Distinguere con assoluta certezza i pianeti vagabondi dalle nane brune è comunque an- cora un problema, soprattutto per il fatto che non esiste una chiara demarcazione fra le due categorie di oggetti, ma piuttosto uno scivolamento di una nell'altra. Negli ultimi anni gli astronomi si sono così ritrovati con una manciata di oggetti di difficile interpre- tazione e collocazione, fra i quali il miglior candidato a pianeta vagabondo è risultato CFBDSIR 2149-0403 (la sigla deriva da Ca- nada-France Brown Dwarfs Survey Infrared), un corpo celeste di 4-7 masse gioviane e tem- peratura superficiale di circa 700 Kelvin, ap- partenente all'associazione stellare di AB Doradus. La distanza dell'oggetto non è però conosciuta con precisione (forse si trova a 100-150 anni luce) e anche questo lascia spa- zio a dubbi sulla sua reale massa e quindi sulla sua reale natura planetaria. Dubbi non sembrano invece essercene a ri- guardo della più recente individuazione di PSO J318.5-22, ad opera di un team di ricer- I l Canada-France- Hawaii Telesco- pe, lo strumento impiegato per de- terminare la di- stanza dalla Terra del pianeta vaga- bondo PSO J318.5- 22. [Mauna Kea Observatories]
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