Astrofilo_novembre2012

8 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ NOVEMBRE 2012 cratere Gale, mentre Curiosity lo fa metro per metro, mano a mano che procede con circospezione nel suo tragitto, e ciò consen- te di evidenziare tutta una serie di variazioni locali, equivalenti a un’osservazione ad altis- sima risoluzione impossibile da compiere da una posizione orbitale. In entrambi i casi la tecnica utilizzata per stimare l’abbondanza di acqua nel sotto- trovare era che quella struttura, ora chiama- ta Peace Vallis, si spingesse dal bordo di Gale fino al luogo di atterraggio di Curiosity, fatto che espande ulteriormente l’area interessata da corsi d’acqua. Per quanto a lungo questi ultimi possano aver mantenuto umida quella regione, certo è che oggi la Peace Vallis (o al- meno i siti finora visitati dal rover) è quanto di più arido si possa immaginare. Misurazioni dall’orbita effettuate dalla Mars Odissey in- dicavano per il crate- re Gale un contenuto subsuperficiale di ac- qua (verosimilmente ghiacciata e mista ad altri elementi) non su- periore al 6%, valore che ora Curiosity ha ritoccato sensibilmen- te al ribasso. Il motivo della non corrispon- denza fra i valori rile- vati dalle due macchi- ne va ricercata nella differente risoluzione spaziale: Mars Odissey rileva abbondanze di acqua su aree unitarie di 300×300 km, quindi con una risoluzione che non lascia distin- guere singole parti del C onformazione del delta allu- vionale, alimen- tato attraverso la Peace Vallis, che originò i greti sco- perti da Curiosity. A sinistra abbia- mo una mappa altimetrica, men- tre in basso una mappa termica. La crocetta interna all’ellisse indica il sito di atterraggio del rover, molto vicino ai siti di Link e Hottah. Le zone rossastre qui sotto indicano rocce particolar- mente compatte che trattengono più a lungo il calore, proprietà compatibile con i conglomerati sedimentari. [NASA/JPL-Cal- tech/UofA ASU]

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