Astrofilo_novembre2012

24 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ NOVEMBRE 2012 semiasse maggiore di appena 0,04 UA (6 milioni di km) ed eccentricità vicina allo zero, quindi circolare. Da quanto il pianeta riesce ad attirare ver- so di sé la stella, solo 51 cm/s (1,8 km/h), si è potuta stimare una massa minima pari a 1,13 (±0,09) masse terrestri, rispet- to alle 0,934 masse solari di Alfa Centauri B. La massa minima è quella che il pianeta avrebbe se la sua orbita fosse complanare alla linea stella-osservatore, ma anche se fosse inclinata ci sarebbero buone proba- bilità che la massa non sia sensibilmente superiore. Dunque Dumusque e colleghi hanno sco- perto un pianeta piccolo come la Terra nell’ambiente extrasolare più vicino che esista, peccato che per intuibili motivi le- gati alla sua temperatura (sui 2000°C) quel bisogna eliminare anche quello… In tutto sono oltre una ventina i fattori di cui i ri- cercatori hanno dovuto tener conto per arrivare a capire se c’era ancora un residuo di velocità radiale eventualmente attribui- bile a un pianeta. E il residuo c’era eccome e sembrava adattarsi a due diversi periodi orbitali di 3,236 e 0,762 giorni, dei quali solo il primo è alla fine risultato reale (che sia falso è probabile solo allo 0,3%) ed è stato riscontrato con la medesima fase in tutti gli anni di osservazione, come ci si aspetterebbe da un segnale di origine pla- netaria. L’unico modo per spiegare fino in fondo il comportamento spettrale di Alfa Centauri B è dunque quello di ammettere l’esisten- za di un pianeta che compie una rivolu- zione ogni 3,236 giorni, su un’orbita con R appresenta- zione grafica della variazione nella velocità radiale di Alfa Centauri B impu- tabile alla presen- za del pianeta. La linea sinuosa rossa rappresenta la mediana dei valori osservativi, mentre i segmen- ti rossi verticali sono i margini di errore. [Xavier Dumusque et. al]

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