Astrofilo_novembre2012

23 PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ NOVEMBRE 2012 e verifica dei dati raccolti, sfociato nell’an- nuncio ufficiale su Nature del 17 ottobre 2012 della scoperta del pianeta Alfa Cen- tauri Bb. (Il bottino complessivo è stato di 7 pianeti attorno a 4 stelle.) Durante le sessioni osservative, i ricercatori hanno preso tre spettri di 10 minuti l’uno, distanziati di due ore, così da cogliere an- che le più brevi e leggere variazioni della velocità radiale della stella in questione. In quel materiale sono quindi andati a cer- care segnali periodici, escludendo via via tutti quelli riconducibili a fenomeni intrin- seci ad Alfa Centauri B, alla presenza di Alfa Centauri A, a rumori strumentali e a quant’altro potesse contaminare il segnale di un eventuale pianeta. La sottrazione di tutti rumori è un procedi- mento decisamente complesso e per dare un’idea delle difficoltà che comporta adot- teremo come metro la massima variazione radiale che un pianeta come la Terra avreb- be sulla distanza di una stella come Alfa Centauri B, qualora fosse posto nella zona abitabile di quest’ultima: circa 0,3 metri al secondo (m/s). Ora andiamo a vedere da che cosa e in quale misura il segnale uti- le (ossia il contributo dato dalla massa del pianeta) può essere coperto. Iniziamo dal rumore strumentale, il cui effetto com- plessivo è stimato in 0,7 m/s ed è attribu- ibile principalmente alla dispersione del segnale, comunque gestibile. Sul fronte stella abbiamo un’oscillazione globale di pochi centimetri al secondo su periodi in- feriori ai 5 minuti, che di fatto si annulla- no nel tempo di esposizione degli spettri; il moto della granulazione introduce inve- ce una variazione di 0,6 m/s su periodi che variano da un quarto d’ora a diverse ore. C’è poi il segnale generato dalla rotazio- ne della stella, complicato dalla irregolare presenza di regioni attive in fotosfera; for- tunatamente nel caso specifico, le fenome- nologie appaiono modeste e il problema può essere ridotto al minimo dalla cono- scenza del periodo di rotazione dell’astro, fissato in 38,7 giorni. Altra fonte di distur- bo è il variare della posizione e della ve- locità orbitale di Alfa Centauri B rispetto al baricentro condiviso con Alfa Centauri A e Proxima Centauri (per la verità quest’ul- tima è trascurabile). Ma anche la precisa conoscenza della velocità e della direzione della Terra nella sua orbita sono essenziali. E che dire dell’inquinamento prodotto nel- la luce di Alfa Centauri B dalla luce della vicina Alfa Centauri A, che a sua volta in- clude segnali di varia natura? Ovviamente S e mettessimo Alfa Centauri A al posto del Sole, le orbite dei pianeti giganti sareb- bero irrimediabilmente perturabate da Alfa Centauri B e l’intero sistema planetario finirebbe con l’essere sconvolto dall’ingom- brante presenza. [PHL @ UPR Arecibo]

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