Astrofilo ottobre 2013
EVOLUZIONE STELLARE ASTROFILO l’ ed elio. È lecito quindi attendersi che nella composi- zione delle stelle, almeno in quelle si- mili fra loro, le propor- zioni dei tre elementi si mantengano costanti. Ma allora perché il Sole ha una de- ficienza di litio? Un'ipotesi accattivante proposta tempo fa dagli astronomi associa quell'anomalia alla presenza di pianeti di tipo terrestre. In sintesi, la formazione dei planetesimi che portarono alla nascita di Mercurio, Venere, Terra, Mar- te e degli asteroidi primor- diali (ma verosimilmente an- che dei nuclei dei pianeti gi- ganti) catalizzò una parte considerevole degli ele- menti più pesanti dell'idro- geno e dell'elio, sottraen- doli al disco protosolare. Quindi, nelle regioni dove i pianeti interni si accrebbe- ro, solo i più leggeri e vola- tili fra gli elementi, idroge- no ed elio appunto, sareb- bero sfuggiti all'attrazione dei nuovi corpi, ma non al- l'attrazione del Sole, sul quale si sarebbero infine ri- versati in un'avanzata fase di formazione delle stella, andando a depositar- si nei suoi strati più esterni, quelli tipi- camente sogget- ti alla conve- zione. Se il di- sco protoso- lare non fos s e stato inte- ressato dalla na- scita dei pia- neti rocciosi, il Sole mostrerebbe una mag- giore quantità dei cosiddetti metalli (tutti gli elementi che pesano più dell'elio), e in particolare del più leggero di essi, il litio. Ma dal momento che le proporzioni fra ele- menti chimici in una stella variano con l'età di questa (a causa della sintesi termonu- cleare e di altri fenomeni meno rilevanti), poteva esserci anche una spiegazione alter- nativa a quella ora vista, cosicché la que- stione è rimasta aperta. Per capire se il Sole è una stella sui generis, fuori del comune, o se invece condivide l'anomalia del litio con altre stelle, o se nemmeno si tratta di un'anomalia, non era evidentemente sufficiente confrontarlo con sui simili in senso lato, ma bisognava piut- tosto raffrontarlo con altri soli pratica- C ristalli di litio su matrice. Il litio è il più leg- gero dei metalli, appare di color argenteo ed è molto soffice. Sulla Terra è par- ticolarmente ri- cercato per impie- ghi elettronici, in particolare batte- rie. È notoriamen- te usato anche in farmacologia. Re- lativamente raro sulla Terra, lo è molto di più sul Sole, tanto che la sua scarsa pre- senza sulla foto- sfera è diventato un “giallo” dell’a- strofisica. [Theo- dore W. Gray] Nell’animazione in basso viene rappresentato tridimensional- mente lo schema che fa da sfondo alle due pagine precedenti. [ESO/M. Korn- messer]
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