Astrofilo ottobre 2013

SOLE ASTROFILO l’ valori sono evidentemente limitati agli ul- timi decenni di osservazione satellitare). In- crociando i picchi dei cicli di attività evi- denziati dalla nuova ricerca con i tempi delle congiunzioni dei pianeti compresi fra Mercurio e Giove (tralasciando quindi per motivi oscuri gli altri), Scafetta e Willson hanno messo in evidenza una gran quantità di cicli quasi periodici che vanno da quello di appena 0,2 anni (dominato dalle con- giunzioni di Mercurio e Venere), via via fino a quello già noto di 980 anni (ciclo di Eddy) passando per un'altra dozzina di cicli inter- medi. Un'abbondanza che non mancherà di essere criticata, soprattutto considerando che vengono proposti periodi completa- mente nuovi, che difficilmente sarebbero sfuggiti a lavori precedenti se fossero qual- cosa di più di coincidenze statistiche. Ma staremo a vedere... Rimane comunque il dubbio che una qual- che forma di modulazione dell'attività so- lare operata dai pianeti esista realmente, e questo perché gli attuali modelli della di- namo solare, quelli che dovrebbero descri- vere per filo e per segno ciò che accade sul Sole, assumono che il Sole stesso sia un si- stema isolato, senza pianeti. Non è quindi forse un caso che quegli stessi modelli siano incapaci di spiegare e prevedere i cicli di attività, incluso quello fondamen- tale di 11 anni (o 22 se si considera l'inver- sione magnetica nelle regioni attive). Per non parlare delle imprevedibili grandi va- riazioni secolari e dei lunghissimi minimi, come quello di Maunder e Dalton, ma anche delle oscillazioni intra-annuali. Per far coincidere le previsioni di quei modelli con i dati osservativi è spesso necessario aggiungere dei parametri ad hoc, come dire che si va a inserire a bella posta nei modelli quello che si vuol poi trovare, pra- tica piuttosto discutibile. Non a caso l'atti- vità solare è e resta totalmente imprevedi- bile, come dimostra, semmai ce ne fosse ancora bisogno, la scarsissima dinamicità dell'attuale massimo, il cui basso livello non era certo atteso nella misura in cui si sta manifestando. Eppure i pianeti sono sempre al loro posto e viene quindi da pen- sare che la loro presenza sia davvero inin- fluente circa quanto accade sul Sole. C ome si nota facilmente da questa illustra- zione, i cicli solari sono estrema- mente diversi fra loro in quanto a intensità e sono del tutto impre- vedibili, a di- spetto degli sforzi dei ricercatori. Poiché i pianeti percorrono sem- pre le medesime orbite e sul lungo periodo tutte le possibili configu- razioni tornano inevitabilmente a ripetersi, se è vero che influen- zano l’attività so- lare non dovreb- be questa avere un andamento meno caotico? [NASA-MSFC] ciclo 23 ciclo 24 n

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