Astrofilo ottobre 2013

ASTROFOTOGRAFIA ASTROFILO l’ La lunga collaborazione di cui sopra ha ora por- tato alla messa a punto di un nuovo sistema di ottica adattiva, instal- lato in Cile sul telesco- pio Magellan, di 6,5 metri di diametro, e per tale motivo chiamato MagAO, da Magellan Adaptive Optics. Il cuore del rivoluziona- rio sistema è rappresen- tato da uno specchio di 85 cm di diametro che funge da secondario e che è inserito in una complessa struttura (de- nominata Adaptive Se- condary Mirror), che provvede con un campo magnetico a tenerlo so- S opra, il tele- scopio Magel- lan nella sua cu- pola, con il siste- ma MagAO mon- tato al posto del classico seconda- rio. [Yuri Beletsky, Las Campanas Observatory]. A fianco Jared Males (sulla sini- stra), Instrument Scientist di VisAO, e Laird Close, Project Scientist di MagAO, posano davanti alla com- plessa ottica adattica che hanno contribuito a realizzare. [Katie Morzinski] speso a 9 metri di altezza sopra lo specchio primario. Sul secondario, il cui spessore è di appena 16 millimetri, interven- gono 585 attuatori elettromecca- nici, capaci di adattare 1000 volte al secondo la superficie dello spec- chio alle continue variazioni su- bite dall'indice di rifrazione della luce che compone le immagini degli oggetti celesti inquadrati, variazioni che sono generate dalla turbolenza atmosferica. Il tutto consente di immobilizzare l'imma- gine e di registrarla utilizzando, se necessario, tempi di esposizione più lunghi di quelli finora general- mente adottati, producendo così immagini più ricche di informa- zioni. La maggiore precisione con cui i sensori raccolgono la luce permette di raggiungere una riso- luzione migliore di 2,5 centesimi di secondo d'arco, che equivale, come dice Laird Close, Principal Scientist del progetto MagAO, a vedere una campo da baseball sulla Luna. La cosa più importan- te è che MagAO opera nelle fre- quenze della luce visibile all'occhio

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