l'Astrofilo ottobre 2012

ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ sultano meno ino- spitali di altri sono pur sempre mondi ostili, al cui confron- to la giovane Terra, per quanto diversis- sima da quella at- tuale, doveva essere una sorta di para- diso. Con un pru- dente atto di fede potremmo conside- rare che su 100 pia- neti potenzialmente adatti alla vita, in 1 caso la vita compare realmente e resiste per il tempo neces- sario ad evolvere in qualcosa di diverso dal primo stadio. Per quantificare la variabile successiva, ovvero il numero di pianeti con vita intelligente, biso- gnerebbe intanto capire quando un essere vi- I l radiotelescopio di Arecibo: a de- stra il gigantesco “illuminatore” vi- sto attraverso la “parabola” e sot- to l’intera struttu- ra. Con questa an- tenna nel 1974 fu compiuto un ten- tativo, essenzial- mente simbolico, di comunicare con ipotetici extrater- restri presenti nell’ammasso glo- bulare di M13. Fu inviato un mes- saggio in codice binario che arri- verà forse a desti- nazione fra circa 25mila anni. [Na- tional Astronomy and Ionosphere Center (NAIC)] vente può essere definito intelligente. Dal- l’unico esempio che abbiamo, potremmo dire che è intelligente quella specie che tra- sforma l’ambiente a suo favore ed è in grado di condizionare l’esistenza di tutte le altre specie. Fortunatamente qualcosa di estrema- mente raro, visto che sulla Terra sono com- parse circa 20 miliardi di specie viventi negli ultimi 3,8 miliardi di anni (il 99,9% delle quali oggi estinte) e solo una di esse si adatta alla definizione di cui sopra. Oltre a essere cosa rara in termini numerici, quell’unica specie è anche cosa rara in termini temporali, visto che la sua presenza occupa solo 1/1000 del tempo totale, durante il quale un qua- lunque cataclisma di portata globale avreb- be potuto cancellarne l’esistenza. La speranza che un accidente simile alla spe- cie umana non sia capitato ad alcun altro pianeta è tuttavia vana, infatti secondo nu- merosi scienziati è inevitabile che prima o poi compaia una specie intelligente su un pianeta che ospita la vita, e questo perché, come diceva Sagan, “ l’intelligenza è così uti- le all’evoluzione che la selezione naturale sembra incoraggiata a farla apparire ”. Anche alla luce di questo ottimismo, Drake ha alzato la sua stima dall’1% proposto negli anni ’60 a un più recente 20%, che in man- canza di argomentazioni migliori adottiamo anche in questa sede. Il realtà 1 su 5 è ragio-

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