l'Astrofilo ottobre 2012

PLANETOLOGIA ASTROFILO l’ I potetica visione del sistema pla- netario della bi- naria Kepler-47 visto da un grande satellite in orbita attorno a Kepler-47c. Quest’ultimo si- curamente non è abitabile, ma un suo eventuale sa- tellite potrebbe esserlo. [ESO] C omparando le dimensioni del no- stro sistema planetario con quel- lo di Kepler-47 si può apprezzare come per certi versi siano molto si- mili e come sia tutto sommato poco influente il fatto che al centro del si- stema ci siano due stelle molto vicine fra loro anziché una singola stella. [NASA/JPL-Caltech/T. Pyle] Da questi pochi dati si possono già trarre delle conclusioni interessanti: Kepler-47b è il più piccolo fra i pianeti noti che transitano sul disco di una stella circumbinaria, mentre Kepler-47c è attualmente il pianeta transi- tante dal più lungo periodo conosciuto e confermato, quello il cui anno più si avvicina all’anno terrestre. Quest’ultimo fatto, nel- l’attuale fase operativa del telescopio Ke- pler, può essere definito fisiologico, in quan- to col passare del tempo vengono confer- mati pianeti con periodi orbitali sempre più lunghi, una pratica per sbrigare la quale ser- vono almeno 3 transiti consecutivi. Va da sé che nei prossimi mesi avremo certezza del- l’esistenza di pianeti il cui anno ha una du- rata molto prossima a quello dei nostri calendari, e poiché apparter- ranno sicuramente a stelle di tipo solare (quelle osservate da Kepler, oltre che da altri strumenti con le medesime finalità) avremo a che fare con pianeti profondamente inseriti nella zona abitabile, quella in cui l’acqua alla superficie di un pianeta di tipo terrestre può pre- sentarsi liquida. Per la verità, Kepler-47c è già ben collocato nella zona abitabile della sua stella, infatti anche se dista da essa l’88% della distanza Terra-Sole, l’ener- gia che riceve da Kepler-47 può variare fra l’80% e il 95% di quella che arriva sul nostro pianeta, nel caso l’orbita sia circolare (i dati finora raccolti escludono un’eccentricità ri- levante). Questo significa che se mettessimo la Terra al posto di Kepler-47c potrebbe mantenere condizioni climatiche accettabili per almeno una parte della biosfera. Escludendo che la natura di gigante gassoso possa rendere Kepler-47c adatto ad ospitare forme di vita, ciò non toglie che un’even- tuale luna massiccia in orbita attorno a quel pianeta possa offrire invece condizioni mol- to più favorevoli, come fanno notare gli stessi autori della ricerca in questione, sul

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