l'Astrofilo ottobre 2012

23 ASTRONAUTICA OTTOBRE 2012 R appresentazione grafica delle Radiation Belt Space Probes in orbita attorno alla Terra. [Johns Hopkins University Applied Phy- sics Laboratory] R adiation Belt Space Probes, in breve RBSP, è questo il nome di due sonde gemelle, pesanti ciascuna 680 kg, lan- ciate lo scorso 31 agosto con un razzo Atlas V401 dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral e destinate allo studio delle fasce di Van Allen, ampissime regioni dalla forma toroidale che circondano il no- stro pianeta e che sono costituite da un numero enorme di particelle cariche ad alta energia, intrappolate dalle linee di forza del campo magnetico terrestre. È la prima volta che la NASA invia due son- de gemelle in quello che viene considerato l’ambiente più pericoloso a più breve di- stanza dalla Terra. Infatti le particelle che popolano le fasce, prevalentemente elet- troni e protoni, sono spesso caratterizzate da elevatissime velocità, anche prossime a quella della luce, e sebbene le loro masse siano poco significative diventano nondi- meno proiettili in grado di danneggiare a lungo andare qualunque veicolo spaziale non adeguatamente schermato, e di met- tere a repentaglio la salute di eventuali astronauti che vi si trovassero immersi per periodi non brevissimi. Proprio perché influenti sulle prestazioni dei veicoli spaziali, i ricercatori hanno fatto il possibile per capire il complesso funzio- namento delle fasce, fin da quando furono scoperte nell’ormai lontano 1958. Il 31 gennaio di quell’anno fu lanciato l’Explo- rer 1, un satellite che aveva fra l’altro il compito di misurare la quantità di raggi cosmici di passaggio in prossimità della Terra e quindi di fornire una prima valuta- zione sui rischi che al riguardo avrebbero dovuto affrontare i futuri astronauti. Sul satellite era installato un rivelatore di raggi cosmici costruito da James Van Allen e da alcuni suoi studenti della University of Iowa, il quale indicò presto la presenza di una concentrazione di particelle che fu interpretata (grazie anche ai dati raccolti dall’Explorer 3, lanciato un paio di mesi più tardi) come una regione circumterrestre nella quale il geomagnetismo confinava un rilevante numero di particelle prove- nienti dallo spazio esterno, obbligandole a muoversi entro determinate distanze dalla superficie terrestre, poi fissate fra i ASTROFILO l’

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