l'Astrofilo ottobre 2012

ASTROFOTOGRAFIA ASTROFILO l’ e 3-4000 supernovae, il tutto in appena 1/8 del cielo. Inevitabil- mente catturerà la luce di una quantità industriale di altri og- getti celesti, ad esempio centinaia di migliaia di asteroidi. Gli obiet- tivi principali saranno comunque ammassi, galassie e soprattutto supernovae di tipo Ia , quelle che vengono definite “candele stan- dard” per il fatto di avere un picco di luminosità assoluta pres- soché identico in tutte le esplo- sioni di questo tipo (fatte salve alcune eccezioni su cui si sta an- cora indagando). In poche parole, dalla luminosità apparente si ri- sale alla distanza, che può essere verificata attraverso il redshift delle righe spettrali. Da tutte le verifiche finora effettuate risulta che a distanze cosmologiche le supernovae Ia appaiono meno luminose di quanto dovrebbero, anomalia che viene giu- stificata da una probabile maggiore distanza di quella stimata, cosa che a sua volta com- porterebbe una crescente velocità di espan- sone dell’universo al crescere della distanza. Ad accelerare l’espansione sarebbe (il con- dizionale è d’obbligo) una sostanza total- mente sconosciuta, alla quale è stato dato il nome di “energia oscura”. Grazie alla DECam sarà possibile acquisire un’enorme quantità di informazioni sulle supernovae esplose lungo tutta la vita dell’universo, co- struendo un quadro dettagliato su come varia la velocità di espansione. Ulteriori co- noscenze sulla sua struttura ed evoluzione dinamica verranno poi dallo studio delle lenti gravitazionali prodotte dalla materia oscura presente negli ammassi di galassie, la cui azione gravitazionale amplifica la luce di oggetti posti a distanze altrimenti inarri- vabili, rendendoli visibili ai maggiori tele- scopi attuali. La possibilità di valutare la distribuzione della materia oscura nell’uni- verso dirà infine se e come questa influisce sulla sua espansione e quindi se e come si relaziona con l’energia oscura. Conside- rando che quelle due sostanze misteriose costituiscono circa il 96% di tutto ciò che esiste, si può ben capire quanto sia impor- tante uno strumento come la DECam se si vuol trovare una soluzione a problemi che hanno pesanti implicazioni non solo di ca- rattere scientifico ma anche filosofico. n E cco qui sopra la Dark Energy Camera montata al fuoco del tele- scopio Blanco di 4 metri di diametro, alloggiato presso il Cerro Tololo Inter-American Observatory. Sulla sinistra un primo piano del gigantesco sen- sore della DECam. [Reidar Hahn]

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