l'Astrofilo ottobre 2012

ASTROBIOLOGIA ASTROFILO l’ santi dell’elio (come silicio, ferro, manganese, carbonio, os- sigeno, azoto e tanti altri), indi- spensabili sia alla formazione dei pianeti sia a quella degli es- seri viventi. Che nell’universo potessero esi- stere civiltà evolute già 5-6 mi- liardi di anni fa è sempre stato considerato inverosimile, per- ché bisognerebbe ipotizzare, considerando i lunghi tempi dell’evoluzione biologica, che la vita sia comparsa non meno di 10 miliardi di anni fa, attorno a stelle considerate capaci di cir- condarsi tutt’al più di pianeti giganti gassosi. Se quindi esi- stono altre civiltà evolute nella Via Lattea, non possono essere molto più vecchie della nostra. Ma proprio qui fa irruzione la novità che ribalta completa- mente lo scenario. Ricercatori del Niels Bohr Institute, del- l’Università di Copenhagen, stu- diando un campione di 150 stelle che ospitano 226 pianeti si sono accorti che la presenza di quelli più piccoli, dunque roc- ciosi, con diametro inferiore a 4 volte quello terrestre, non è af- fatto correlata a una elevata metallicità stellare. Al contrario, sono i giganti gassosi a ricorrere più frequentemente nelle or- bite di stelle ricche di metalli. I ricercatori, coordinati da Lars Buchhave, spiegano i risultati del loro lavoro (pubblicati recentemente su Nature ) col fatto che accrescendosi i giganti gassosi attorno a un nucleo solido, formato di metalli relativamente pesanti, riescono a farlo solo se il disco protoplanetario e quindi la stella al suo centro hanno un ele- vato contenuto di metalli. Diversamente la crescita si interrompe prematuramente e nascono solo pianeti di tipo roccioso, per la formazione dei quali risulta sufficiente una metallicità anche inferiore alla metà di quella del Sole (non è noto con certezza il limite minimo al di sotto del quale nessun pianeta è più in grado di formarsi, ma si ri- tiene che 1/10 della metallicità solare possa essere un valore accettabile). Paradossalmente, una stella a basso conte- nuto metallico ha una maggiore probabilità di avere attorno a sé pianeti di taglia terre- stre, in quanto nessuno è in grado di diven- tare gigante, cosa che oltretutto eviterebbe l’eventuale espulsione dal sistema planetario dei suoi componenti più piccoli durante la fase di migrazione orbitale tipica di queste strutture. Pensando alla Via Lattea di 6-12 miliardi di anni fa, possiamo verosimilmente U n sistema planetario nato negli ultimi 5-7 miliardi di anni offre tipica- mente uno scena- rio come quello idealmente qui sopra rappresen- tato: dei giganti gassosi con varie lune, e un nu- mero general- mente più

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